Non è una vera cima, piuttosto una collinetta a quota 966 metri con i bunker interrati un tempo “a difesa” del confine orientale, però ogni inverno appena nevica mi attira per il bel sentiero che scende a Calla, continua in saliscendi alla chiesa di S.Andrea e s’infila in un’antica mulattiera lastricata in picchiata giù a Goregnavas ed Erbezzo, saranno 500 metri in tutto ma con la neve fresca è un vero spettacolo, a chi piace il genere beninteso e a me piace da matti, vietato ai minori di 3″. Gita non adatta a chi va di fretta, qua non servono ginocchiere e paragomiti tanto se cadi nella neve fresca non ti fai niente, piuttosto un paio di Salomon in goretex perché le Five Ten tengono un’oretta e poi s’inzuppano, un piumino leggero per le soste, la GoPro e naturalmente, da quest’anno, il Mavic.
Per arrivarci ci sono due possibilità: salire a Montefosca e poi tagliare il fianco Ovest dello Joanaz su forestale di solito tracciata dai fuoristrada oppure aggirando da Sud il Craguenza per la strada che poco sopra Zapatocco porta a Cocianzi, passa Cedermas, arriva sul crinale sud del Craguenza da dove si prosegue per asfalto a Tamoris e alla casermetta militare dove finisce la strada trenta metri sotto la cima.
Se alla fine vi viene fame potete sempre fermarvi a Loch e sfamarvi con la gubana che porta lo stesso nome di un paese attraversato in bici la mattina. Quale? Beh, sta a voi scoprirlo, non posso mica dirvi tutto.