Ripresa la bici dopo mesi di digiuno, passati in altre faccende tra cui guarire un piede rotto, non è che si può pretendere di fare grandi cose, giusto un giretto in centro a Rovigno in mezzo al carnaio di fine estate per ammirare le bellezze locali, in senso architettonico ovviamente, e per un po’ di foto street con l’economica Sony AS50 che costa meno della metà della GoPro 4 Black, alla fin fine un biker non può vivere di sola Blackmagic. In realtà io e il Poz abbiamo fatto un mini giro di tre giorni da Kanfanar a Prematura con ritorno via Rovigno, un percorso misto fra la Strada degli Ulivi di Rumiz e la Trans Istria, traccia gpx trovata chissà dove sul web che sonnecchiava da anni in una cartella secondaria del mio macbook. Andare in Istria ai primi di settembre è abbastanza sconsigliabile, troppo caldo e troppa gente per girare in bici, sarebbe meglio aspettare due-tre settimane per cogliere il momento ideale, o addirittura ottobre, ma poi ci sarebbe il problema dell’alloggio negli apartmani ormai chiusi e non ti capiterà più di veder cose strane tipo un austriaco di mezz’età che pedala in centro con i sandali su mtb con forcella doppia piastra.