La T. non é una gita di mountain bike, è un’esperienza psichedelica. Il nome non lo si può dire perchè sarebbe vietata alle bici, andarci d’estate è improponibile ma fuori stagione c’è sempre qualcuno che osa farla, l’altro giorno ho incontrato sette austriaci in allegra comitiva probabilmente discendenti diretti dei Kaiserjaeger di cent’anni fa in fuga dal nemico che non si facevano problemi a derapare in discesa come dei “cani maledetti” (cit.) proprio qui dove non si dovrebbe lasciare traccia di passaggio,
Dopo tre anni dall’ultima volta, la T. 1 filmata nel 2019, di acqua passata sotto i ponti e pure sui ghiaioni ce n’è stata veramente tanta viste le sempre più numerose interruzioni del sentiero, poco male se qua e là bisogna scendere dalla bici visto lo sviluppo complessivo della gita che va assaporata con i ritmi giusti, non si viene qui guardando l’orologio ne’ a fare le gare e solo così saremo premiati con l’impagabile sensazione di essere in una bolla senza tempo.