Nell’estate del 2006 mi venne la smania dei sentieri sloveni che ad eccezione dello Slavnik erano a me del tutto sconosciuti, e fu una vera impresa la ricerca di informazioni sul web al riguardo, alla fine l’unica fonte attendibile era il sito mtbture ad uso esclusivo dei madrelingua, e hai voglia a comprare un dizionario sloveno-italiano o usare il traduttore di google, metà dei termini usati per noi impronunciabili avevano e hanno tuttora significati decisamente oscuri. In particolare non avevo mai sentito parlare della mulattiera di guerra che da Tolmino saliva al Krn/Monte Nero costruita dagli austriaci per rifornire il loro campo base ai piedi della Batognica ma le foto anche se di bassa qualità mi incuriosirono al punto da tentare un’incursione “behind the enemy lines” per raccogliere informazioni di prima mano. Con la fotocopia di una approssimativa mappa della zona in tasca parto una mattina di giugno ad ore impossibili per sfuggire ai temuti controlli, lascio l’auto a Tolmino e inizio la salita per il bellissimo alpeggio delle Tolminske Raune, continuo nel bosco in direzione Rifugio Planina Razor dove non mi azzardo ad avvicinarmi e m’infilo letteralmente fra due giganteschi massi che segnano l’inizio di quella che per me sarà sempre “LA Mulatjera”, percorso unico nel suo genere, una cengetta strappata alla roccia a picco sulla valle dove Storia e Natura si danno la mano per kilometri e kilometri, una vera Macchina del Tempo per rivivere un’esperienza di cento anni fa, strano riuscire ancora oggi a passarci abbastanza comodamente in mtb divertendosi pure. Dopo circa 7-8 km di traversata in saliscendi si inizia a scendere per facile e bel sentiero alla Planina Dobreniščica usata dai cacciatori locali che sembra non gradiscano per niente i biker di passaggio, meglio controllare da distanza e approfittare, come ho fatto realmente io, di una loro distrazione per passare di soppiatto, non si sa mai. Da qui ci sarebbero due possibilità : continuare con un tratto in salita fino alla testata della valle e scendere a sinistra a delle casermette diroccate (Prehodci) ed a una mulattiera quasi abbandonata in direzione sud nella solitaria Valle del Tolmino, oppure, consigliabile, si gira subito a sinistra per prati sulla traccia che diventa sentiero sassoso e abbastanza tecnico a tornanti nel bosco fino a oltrepassare un ponticello in pietra, siamo alle sorgenti del Tolmino e possiamo concederci un sorso d’acqua freschissima all’ombra dei faggi. A sinistra del ponte si prende un sentierino che costeggia il torrente e in breve si è sul bel prato davanti ad una curiosa casetta nel bosco, la planina Pod Osojnico, bisogna attraversare il terreno recintato della malga e si continua sulla larga mulattiera che con una breve salita arriva ad una selletta con cancello. I single track sono ormai alle nostre spalle, ci aspetta una discesa a Tolmino piuttosto lunga e tutta all’ombra all’inizio su sterrata ghiaiosa, poi lastricata e veloce, infine larga e asfaltata, aperta al traffico e con qualche tratto in contropendenza. Per concludere in bellezza, arrivati alle prime case in località Ralne, praticamente dove si ha l’impressione di essere finalmente tornati alla luce dopo tanta oscurità, prendere il sentiero subito a sinistra (tabella) che porta allle gole del Tolmino, Tolminka korita, e godersi così ancora 150 metri di bel sentiero nel bosco fitto e venire scodellati direttamente davanti alla biglietteria delle gole. Girando a destra sulla stradina asfaltata, dopo neanche 100 metri prendere a sinistra la mulattiera che attraversa i campi e arriva ad un cimitero di guerra austriaco, da dove non resta che seguire dritti la strada asfaltata per il centro di Tolmino. Superfluo aggiungere che se non ti fermi a bere una veliko pivo alla fine di questo memorabile giro non hai ancora capito niente dello spirito della mountain bike.