Dopo Krk quest’anno è la volta di Cherso, quattro giorni di sole, mare, bici, ozuisko e calamari per rinfrancare lo spirito e curare gli acciacchi fisici, ma sempre consapevoli che qui il terreno è tutto fuorché mtb friendly, i sentieri si concedono al 50%, per metà riesci a stare in sella e per l’altra metà cammini, prendere o lasciare. Il bello sta nel raggiungere baiette solitarie dove si arriva solo via mare o a piedi con lunghe camminate, con la bici si soffre ma anche ci si diverte in qualche bel passaggio, una specie di SMMTB non adatto a tutti, qualche altro tedesco però l’abbiamo incontrato, e te pareva. Se poi si esce dal bosco dopo due ore su e giu’ e si arriva ad un verde prato in riva al mare con tavoli e panche per grigliate allora ti dici che ne valeva la pena ed è proprio l’occasione giusta per sbracarsi, nel vero senso della parola.
Sveti Blaz è una spiaggetta ghiaiosa con annessa chiesetta diroccata a nord di Cherso e raggiungibile per sentiero in saliscendi e segnalato di 7 km e mezzo, dislivello di 600 metri A/R: fino alla chiesa di Sv. Salvadur è facile e piacevole fra i muretti a secco, dopo diventa una lotta vera e propria con il fondo di pietre smosse ma i tratti su terra battuta a mezzacosta con vista mare sono spettacolari soprattutto la mattina quando non picchia ancora il sole. Per chi non se la sente c’è la facile sterrata che da Cherso porta a Valun, segnalata e frequentata, impossibile sbagliare. Quella che mi sono segnato per la prossima volta invece scende al mare da Lubenice, cittadella fortificata molto visitata dai turisti e con un bel troj tecnico e invitante che scende ad una baia da cartolina, qua mi sa servono gomme da 2,50 per non catapultarsi nel tornante in basso, il che vuol dire bici pesante al ritorno da spingere su per il sentiero!
E anche sta mini vacanza è andata, 6 litri di birra scolata sono bastati appena per placare la sete ma la voglia di isole è rimasta intatta, ci si vede alla prossima.












