Monte San Martino

Una volta una vecchia, curva per l’età davanti casa sua a Cornappo in una fredda e umida giornata di dicembre, vedendomi pedalare piegato anch’io sul manubrio mi incitò con “Bravo! Pedalare con questo tempo apre i bronchi!”. Queste parole devono essermi rimaste in qualche nascosta piega del cervello se è vero che in certi giorni uggiosi dell’inverno mi viene la balzana idea di caricare la bici in macchina e andare a cercare qualche sperduto sentiero delle prealpi per questa specie di aerosol e pazienza se le foto verranno piatte e incolori e se non puoi fermarti in cima per il freddo, entri in modalità xc e niente soste. Nulla di meglio che rifare il (per me) classico giro del Monte San Martino, quasi una versione in miniatura del Matajur che offre una discesa diversamente interessante sul crinale boscoso fino a Clastra, paese giusto sopra Merso nelle Magiche Valli, il sentiero 761 che preferisco fare dopo una leggera nevicata, ieri era pittosto viscido ma con un bellissimo tappeto di foglie secche/umide nei tratti flow, e visto che ultimamente giro con una fat bike front suspended ho la scusa per andare piano e scendere nei passaggi da rock garden. Alla fine son pur sempre 900 metri di dislivello e 22km, alle due sei alla macchina e alle tre sotto la doccia calda, not bad.

Per chi non c’era questa è la versione invernale con le ruote strette di sette anni fa.

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