Sopralluogo ferragostano nella solitudine più totale sul quasi dismesso ma sempre intrigante sentiero 429 dello Slenza, ripulito in parte due anni fa da chi scrive quest’anno con qualche nuovo schianto e un paio di ometti pietosamente eretti da qualche volenteroso escursionista, certo che a sistemarlo integralmente ci vorrebbe un po’ di nitroglicerina. Ogni volta che passo di lì mi immagino passerelle sopra i sassi muschiosi, sponde appena accennate giusto per stare in traettoria e qualche allargamento nei tratti più stretti, sarebbe il nostro mini northshore dietro casa, ah, già, è vero, adesso abbiamo la Matadown e bisogna farcela bastare. Arrivato giù alle Case Fortin alla mezza con ancora due tacche della batteria non mi restava che salire a Sella Cereschiatis, prendere la stradina di Malga Glazzat, tutt’altro ambiente, questa sì frequentata dai domenicali in libera uscita, e spararmi metà sentiero 434 in discesa a Frattis, anche lì qualche nuovo schianto ma troi sempre bello e divertente, 1400 metri di dislivello complessivo di cui almeno 950 di single track più o meno ortodosso.
Film del giorno: Sorcerer (1977) di William Friedkin, ovvero come usare la dinamite in modo creativo.