749, 747 e 761, la terna magica, quasi quasi li gioco al lotto. L’avevo fatto anni fa salendo al monte S. Martino e poi continuando fino a Clastra in un’ignobile giornata autunnale, una di quelle che hai solo voglia di finire il giro e tornartene a casa e non mi aveva per niente impressionato con tutti quei saliscendi e il viscidume in abbondanza, e invece eccolo qua dopo una modesta ma quanto mai provvidenziale nevicata che si presenta in tutto il suo splendore, anche, diciamolo, dal punto di vista fotografico che se no è tutto un inguardabile marrone e verde scuro. Il 761 segue in pratica la dorsale che sta nel mezzo tra quella del Matajur dove passa il sentiero 749 e quella del Colovrat percorsa dal sentiero 747, e gennaio con le sue giornate fredde e terse è forse il mese più adatto per girarci se c’è la neve giusta, non troppa ma neanche troppo poca: in tutto sono 12 km di sentiero se si parte da Topolò, si sale alla Bocchetta omonima, tabella d’inizio del vero e proprio 761, e si proseguesempre con bel sentiero fattibile anche se innevato in cima al monte S. Martino. Da qui la discesa a Clastra, con brevi saliscendi mai proibitivi, è lunga circa 9 km su troj bello e piuttosto facile (astenersi vertriders e freeriders, please) e per chi ha premura ci sono diverse possibilità di varianti più brevi senza doversi sobbarcarsi la salita bici a mano da Topolò, ma poi in fondo che saranno mai 450 metri di camminata, un’oretta a piedi in mezzo ai boschi fa solo che bene.
Se a qualcuno tra quei pochi che leggono qui verrà in mente di passare da quelle parti e vedrà i segni delle High Roller 2,35” sulla poca neve rimasta, beh, sì, sono tutti lasciati dal sottoscritto, i segni di tutti i miei passaggi avanti e indre’ a cercare lo shooting perfetto, cosa non si fa per girare un video decente.