E’ bello dopo tanti anni di mtb “pesante” riscoprire il piacere della leggerezza della bdc e dei grandi giri su asfalto, senza zaini sulle spalle e bici da 15 kg sotto le chiappe: basta una bella bicicletta in carbonio, un casco ultraleggero da strada e il bancomat per il pranzo, comodo, no? Poi, però, la voglia di wilderness fa capolino di tanto in tanto, e così ti assale la voglia di prendere le strade meno frequentate o addirittura dismesse, quelle chiuse al traffico perchè sostituite dai nuovi tunnel o semplicemente mai asfaltate del tutto, lavori lasciati a metà per chissà quale ragione politica. La S.S. 52 che da Cima Gogna in Cadore costeggiava la forra del Piave fin quasi Santo Stefano è una di queste strade perdute, ancora asfaltate ma ridotte in larghezza quasi a mulattiere e con qualche voragine impressionante nella sede stradale, da percorrere a velocità ridotta non solo per le buche ed i sassi, ma anche per godersi lo spettacolo della gola scavata dal fiume sottostante e dall’ambiente tipico di una uscita in mtb. Se poi, nel corso della giornata, capitasse di affrontare anche una strada per metà asfaltata e per l’altra metà sterrata… con la bdc, beh, allora vuol dire andarsela a cercare, ma perchè no? al limite si scende per un paio di km e si fa una bella camminata nel bosco. Può anche capitare d’incontrare uno in moto che superandoci ci chiede con benevola ironia se abbiamo sbagliato bici, ma alla descrizione del nostro giro se ne sta silenzioso un paio di secondi e poi ci incoraggia a continuare visto che mancano soli pochi km all’asfalto 🙂
Itinerario: Esemon di Sopra-Quinis-Enemonzo-Socchieve-Ampezzo-Forni di Sotto-Forni di Sopra-Passo della Mauria-Lorenzago-Cima Gogna-Santo Stefano di Cadore-Campolongo-Forcella Lavardet-Val Pesarina-Luincis-Muina-Raveo-Esemon.
Dsitanza: 120 km, dislivello: 2200 m, tempo: 6h 30.