Ritorno al futuro

Nel corso degli anni, e sono tanti, ho cambiato tante bici e tanti componenti da farci un intero negozio, sempre alla ricerca della mountain bike perfetta, quella facile da pedalare in salita e poi divertente nelle discese più “tossiche”. Essendo un evoluzione di tecnologie adottate dai costruttori di biciclette uno si convince di migliorare il proprio mezzo di anno in anno, a fronte di una costante erosione dei sudati risparmi. Ieri, però, scendendo il cosiddetto Monoman’s Trail in Val Aupa sulla mia Banshee Rune con il nuovo ammortizzatote a molla Elka Stage 5, accoppiato alla Marzocchi 55 davanti, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo alla mia bici di sei anni fa, una stupenda Chaparral edizione ’04, che la corsa alle novità e al contenimento dei pesi, nonchè il bisogno di autofinanziamento necessario per gli acquisti a seguire, mi avevano indotto a svendere a quasi metà del valore. E così, anno 2011, dicendo basta a forcelle ed ammortizzatori ad aria, considerati oggi, non so quanto a proposito, il massimo della tecnologia per il cosiddetto all mountain, sono tornato ad apprezzare la bellezza di una bicidimont come si deve, e chissenefrega se pesa mezzo chilo in più quando il divertimento in discesa è tanto, ma tanto di più.
Il Palon di Lius è una bella cimetta panoramica sopra la Val Aupa dopo Moggio Udinese, raggiungibile in mtb con un percorso di 1100 metri di dislivello, per due terzi pedalabile e un terzo da fare a piedi, camminando però su comode mulattiere di guerra senza grosse difficoltà. Lasciata l’auto a Bevorchians si continua per l’asfalto verso nord fino a prendere a sinistra, ai 700 metri circa di altitudine, una stradina all’inizio asfaltata, poi sterrata, che sale alle Case Forans e ai ruderi di Casera Lius, continuando con percorso a saliscendi fino a Forca Griffon. Ai bivi, un paio in tutto, andare sempre a sinistra, e fare caso ai segnava CAI del sentiero 435a che faremo in discesa. Dalla Forca Griffon, 1246 metri, si continua a piedi sul sentiero 435 per Casera Forchiutta, belle viste su Sernio e Grauzaria, e Casera Turriee alla suggestiva sella omonima. Salendo brevemente per il 435a in direzione SE si arriva alla selletta senza nome fra il Chiaf da l’Omp a destra e il Palon di Lius, 1703 metri, a sinistra: per i meno stanchi conviene salire su quest’ultima cimetta per il notevole colpo d’occhio sulla Val Aupa. Tornati alla selletta, non resta che seguire i segnavia del 435a e godere di questa magnifica discesa, altrimenti conosciuta come Monoman’s Trail: la varietà dei passaggi e la bellezza del bosco ne fanno una delle più interessanti in Friuli, peccato solo per l’interruzione creata dalla strada forestale aperta da pochi anni a metà del percorso, e per la parte finale rovinata dalle piogge. E una volta piombati sulla strada della Val Aupa è curioso girarsi indietro e notare come non ci sia neanche un cartello ad indicare il sentiero appena sceso, un vero Sentiero Che Non C’è.

 

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3 pensieri su “Ritorno al futuro

  1. Ma ?Carletto?…. La banshee, è proprio la tua??

    Sai, nel report: Zoufplan –> Cercivento (sent. 154) ho visto la foto con Valter. Ho semplicemente associato.

      1. Dai che a breve organizziamo qualche uscita assieme!
        Ieri sera ho sentito Valter. Anche lui è paracchio ‘caldo’
        A presto, mandi

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