Tenchia Connection

Ci sono giorni, quando a novembre c’è la nebbiolina in pianura, ad esempio, che anche il più fanatico allmountainer si lascia un po’ andare alle comodità moderne, e non disdegna una gita in mtb con poca salita e tanta discesa, cosa resa possibile in certi casi dall’asfaltatura di stradine di montagna fino a quote impensabili anni fa. Il Tenchia è uno di quei posti dove, neve permettendo, si può salire in auto fino ai 1500, continuare in bici per 500 metri fino in cima alla stazione sismologica dello Zoufplan a 1999 metri, e da qui lanciarsi in una discesa da paura fino alle case di Cercivento seguendo sempre il sentiero CAI 154, per un dislivello negativo di 1400 metri e uno sviluppo di soli 6 km, il che la dice tutta sulle pendenze da affontare!
E’ molto utile la carta Tabacco n.09 per orientarsi in discesa, anche se basterebbe seguire i segnavia bianco-rossi CAI. Due parole comunque sul sentiero: si tratta di una antica mulattiera, nella parte alta su terreno aperto, e nella parte inferiore, nel bosco, quasi interamente lastricata, anche se a tratti un po’ rovinata dall’acqua; sconsigliabile in estate per l’erba troppo alta nella prima parte, così come sarebbero da evitare le giornate dopo la pioggia che rendono la mulattiera lastricata in basso molto scivolosa e insidiosa. Cosa che non abbiamo assolutamente rispettato sabato scorso, scendendo come palle di biliardo impazzite nel ripido canale di foglie, sassi e fango, per una discesa da incorniciare per tanti motivi, in primo luogo la compagnia di due esperti downhiller a disegnare perfette traettorie sulle sponde naturali della mulattiera nel bosco, ma anche per il regalo del sole sopra le nuvole dello Zoufplan.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.