Per gli antichi Celti con la fine di ottobre finiva la stagione estiva iniziata il primo giorno di maggio, e con l’estate si concludeva anche l’anno solare. Il primo novembre era il Samain, una specie di Pasqua pagana a base di faló e banchetti di carne di maiale e birra che duravano giorni interi. Mica scemi questi Celti, bisogna dire. Anche se, a dirla tutta, nei giorni del Samain i morti si mescolavano ai vivi e cercavano di attirarli nell’Altro Mondo, niente di infernale nel senso cattolico del termine, anzi,casomai il contrario, peró di sicuro un posto dal quale non si poteva tornare indietro.
Al giorno d’oggi il nostro mondo senza fede e ideali ci offre solamente una specie di parodia da cartone animato di questa antica festa, però noi biker possiamo in qualche modo onorarla cogliendo l’occasione per concludere in bellezza la nostra stagione alpina, per poi, da novembre ad aprile, dedicarci alle gite piú a ridosso della pianura, più adatte al clima invernale e alle poche ore di sole.
La Val Resia, a questo proposito, mi sembra il luogo ideale per festeggiare alla nostra maniera la fine dell’estate, in particolare il fondo valle tra Stolvizza e Casera Coot, base di partenza di due delle più interessanti gite in mtb della zona, e cioè Casera Canin e ta na Rawni. Queste due gite, tra l’altro, si possono benissimo unire per compiere un’unico mega giro di circa 1400 metri di dislivello, due salite e due discese piuttosto impegnative anche fisicamente oltre che dal punto di vista tecnico, ma di grande soddisfazione e panoramicamente straordinarie.
Itinerario: da Stolvizza a Coritis per asfalto a tratti ripidissimo, continuando per Casera Coot. Seguire il sentiero 642 a tratti pedalabile passando per Casera Berdo di sopra fino a Casera Canin. Continuare sul 642 in discesa per Coritis, molto tecnico. Alla strada asfaltata subito sotto il paese scendere a destra per poche centinaia di metri a prendere la forestale per ta na Rawni, mai troppo ripida e risistemata di recente. Poco prima dello stavolo di ta na Rawni, dove il posto merita comunque una sosta, sulla sinistra prendere in discesa lo stupendo sentiero 634 fino al borgo abbandonato di ta na Kolce. Continuare a destra sul 634, con un tratto favoloso a serpentine con sponde naturali, fino ai 1550 metri dove il sentiero diventa ostico e costringe a scendere a piedi fino al torrente Resia. Attraversato il ponte in legno si continua sul sentiero, bello nel tratto su cengetta rocciosa a fianco del torrente, e poi un po’ faticoso nella risalita finale, bici a mano, alla frazione di Ladina, da dove in breve si scende alle case di Stolvizza.