Val Aurina

AlpenX, dette anche Alpencross, le chiamano così i tedeschi che d’estate salgono in sella alle loro sofisticate bicidimont e partono dalla Germania alla volta di quella che per loro è la meta ideale, il simbolo stesso dell’Italia mediterranea, cioé il Lago di Garda. I forum di mtb in lingua tedesca sono farciti di commenti su quale sia l’itinerario migliore per la Grande Traversata delle Alpi, ma, nel tratto dal Tirolo alla Valle Aurina, sono tutti concordi nel ritenere il Krimmler Tauern 2633 m il passaggio ideale per il Belpaese.
E arrivati al passo la vista sul Picco dei Tre Signori e la valle sottostante è veramente uno spettacolo unico, come esaltante è la discesa a Kasern sull’antica mulattiera lastricata, una vera chicca per le nostre full suspended gommate a dovere, i più fortunati, me compreso, Maxxis Minion da 2,5″ all’anteriore per non rischiare forature nelle canalette in pietra.
Per scendere dal Krimmler Tauern l’itinerario più logico sarebbe appunto la traversata da nord a sud, ma per noi italiani l’alternativa, scomoda e un po’ complicata, è salire da Predoi sulla sterrata per il Lago di Selva/Waldner See fin poco dopo la Starkl Alm 2029 m, salire a piedi per 500 metri circa sul sentiero 15, seguire poi a destra (est) il Lausitzer Weg (segnavia 13), il sentiero cioè che attraversa in quota tutta l’alta Val Aurina fin sotto il Krimmler Tauern, con qualche tratto attrezzato con cavi metallici, e, sempre spingengo la bici a mano, risalire gli ultimi 100 metri del sentiero 14 che faremo in discesa. Al passo la quota si fa sentire anche in pieno agosto, in fondo siamo alti come lo Jouf Fuart!, e, messa una maglia manica lunga, non ci resta che tuffarsi verso valle con davanti la visione magnifica dell’onnipresente Picco dei Tre Signori. A seconda dell’affollamento si potrà scendere più o meno veloci, perché qui, in provincia di Bolzano, i divieti alle bicidimont non esistono, solo il vecchio e sano buonsenso ci è da consigliere su come affrontare una discesa che, per forza di cose, ci porta a mollare i freni e godere di tanto bendidio ciclistico.
A frenarci nel vero senso della parola ci sarà solo la malghetta ristoro a 2331m, sapientemente costruita sul sentiero, quasi un pedaggio dovuto, ma, a questo punto della giornata, una radler o, meglio, una birra è quasi d’obbligo.
Al fondovalle ci aspetta un tratto abbastanza lungo di stradine bianche e asfaltate, sempre però in ambiente solare e rilassante tanto da farci sopportare anche lo slalom finale fra i turisti, inconfondibilmente italiani, con carrozzine al seguito e abbigliamento da vasca in centro, ma a questo siamo abituati e niente ci farà dimenticare la stupenda discesa appena conclusa.

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