Sono ex-tante cose, ex-alpinista, ex-climber, ex-telemarker, ma andare in montagna in un modo o nell’altro mi piace ancora, e pazienza se ho smesso di fare questo e quello, la voglia di salire (e scendere divertendosi) è rimasta la stessa. Due anni fa mi sono incuriosito di queste tavole da neve corte e larghe che gli americani, che piaccia o no sono sempre loro a inventarsi certe novità, chiamano skiboards, lunghe 110-120 cm e larghissime da sembrare dei super bigfoot, e guarda caso vanno benissimo sulle nevi bagnate e il firn primaverili, si portano sullo zaino in salita e poi in discesa con il loro raggio di curva strettissimo ti fanno divertire come un bambino che calza la prima volta gli sci, non saranno gli strumenti ideali per le grandi gite scialpinistiche, ma personalmente da anni rifuggo qualsiasi sport che contenga il termine “alpinismo”, la montagna è un luogo per svagarsi e stare nella natura, cos’altro se no.
Il vallone del Plumbs mi è particolarmente caro, l’ho scoperto tanti anni fa nei miei primi epici giri in mtb e salito diverse volte con gli sci (normali) ai piedi, ritornare qua è sempre un piacere nonostante gli schianti nel bosco che caratterizzano in questi anni la parte bassa sulle strade forestali delle nostre montagne. Andarci da solo in un giorno infrasettimanale di fine aprile è ancora più piacevole, vuol dire avere tutta la valle a nostra disposizione e non intendo solo per l’ultra distanziamento sociale da Covid-19! Chiaro se se perdi tempo a salire per improbabili scorciatoie nel bosco fitto poi arrivi alla malga che sei già tardi e la neve incomincia a mollare, allora rinunci alla meta originaria e scegli come punto d’arrivo un cocuzzolo innevato ideale per inanellare le prime curve, e meno male perché il meteo sta cambiando e il cielo poi si annuvolerà, almeno sette-otto curve al sole le fai..
Non chiamatelo scialpinismo, piuttosto backcountry ski, sciare lontano da tutto e da tutti nel vero senso della parola, che c’è di meglio in primavera?




