Lunedi’ 30 settembre, ultimo giorno di ferie e dopo una settimana di giri XL con la nuova ebike voglio spararmi l’ultima cartuccia nel posto che più al top di così non si può, Tre Cime di Lavaredo, ovviamente. Divieti alle mtb o no, ormai è fine stagione, siamo di lunedì, il tempo non è al massimo, chi vuoi che ci sia in giro per i monti… si, vabbè, non ho fatto i conti con i turisti giapponesi oltre agli onnipresenti tedeschi. La strada delle Tre Cime non è un problema, con lo Shimano E8000 settato in Trail sbrigo la pratica in mezz’oretta per poi fiondarmi sulla stradina trafficata per il rifugio Locatelli, ma faccio il bravo, do’ la precedenza a quasi tutti e pedalo a passo d’uomo per non dare fastidio ai variopinti pedoni, ogni tanto mi fermo e tiro fuori la Z6 giusto per confondermi con i tanti nipponici armati di ogni tipo di fotocamere. Al Locatelli ci arrivo che è appena la mezza, dovrei fermarmi a girare qualche filmato ma la voglia di scendere subito per la Val Sassovecchio è tantissima, è troppo tempo che volevo tornare qui perché è stata una delle mie prime super discese nei primissimi anni di bike quando i divieti alle bici non erano minimamente germogliati nell’anticamera del cervello dei politici di turno. Cosa dire di questo sentiero 102 se non che sta nella mia personale Top 5 di sempre, molto in alto, più scavato di un tempo e sicuramente più difficile rimane una discesa straordinaria per la bellezza ambientale, difficoltà tecniche e piacere di guidare la bici, va affrontata a bassa velocità per non ravanare troppo e per rispetto verso i tanti escursionisti presenti anche fuori stagione, alla fine la soddisfazione è qualcosa di inimmaginabile, dopo niente sarà come prima.