I giri a 8 per chi pratica mtb sono dei classici, accanto agli ultraclassici giri ad anello e a quelli, per chi ha poca fantasia, anda e rianda, tipo, non so, salita al rifugio Marinelli e discesa per la stessa strada, vabbè chi non li ha fatti all’inizio. Questo del Lodin è veramente una gita all’insegna della nostalgia, molto old school visto lo stato disastroso dei sentieri alluvionati e ridotti a solchi e scalini nell’erba, per non parlare della assurda strada forestale che ha rimpiazzato lo stupendo sentiero 454, quello che dal Passo Pecol di Chiaula ti guidava per 1000 metri in una delle più belle discese in Carnia fino a Casera Ramaz passando per il rifugio Fabiani. Siamo dalle parti di Cason di Lanza e il giro di anni fa meritava anche per la bella salita al Passo di Meledis e la traversata a nord del Lodin fino al Zollner See, quello che di solito si definisce un incantevole laghetto alpino, meta famosissima per i carinziani in cerca di fresco a ferragosto. Oggi non ci resta che usare l’odiata strada forestale per salire velocemente in quota preferibilmente in sella alle nostre ebike in modalità Turbo, giusto per far durare l’agonia della salita il meno possibile ;), e poi scorrazzare qua e là a piacere sulla cresta di confine, meglio se hai una birra e un panino nello zaino al posto delle barrette per la sosta al lago. In discesa l’alternativa al vecchio troj c’è, si chiama abbastanza pomposamente Sentiero dei Celti ma in tutta franchezza non è poi così mitico, sembra appena zappato nel bosco ripidissimo però nella parte alta è bello panoramico. Di questi tempi bisogna accontentarsi.
