Ancora due passi e sono in cima, guardo l’orologio, segna le 11, è un giovedì mattina di marzo e mi trovo sulla vetta del monte Cuar, milletrecento metri sotto di me la pianura friulana. Certo, non sarà il Coglians o la Palla Bianca, ma da qui la vista è stupenda, il sole primaverile è una meraviglia e la discesa sul crestone est si preannuncia interessante e siamo ad appena 1478 metri di altitudine! Si potrebbe quasi definire sciprealpinismo visto che ci troviamo sulle Prealpi Carniche e di scialpinismo vero e proprio non si può proprio parlare, forse è meglio chiamarlo backcountry, lo sci nella Terra di Mezzo a ridosso della pianura ma non ancora montagna, qui tutto è più sfumato ed inconsueto, un mix felice del sole mediterraneo e della severità dei ghiacci. E vuoi mettere una sciata a 50 minuti da casa che se vuoi in cinque ore vai e torni. Quando arrivi alla fine della neve e ti togli gli sci il sorriso che hai stampato in faccia non è perché sei improvvisamente impazzito, è che ti sei divertito come fossi disceso da chissà quale famosa vetta alpina nonostante il dislivello di miseri 600 metri, il difficile è spiegarlo.
Less is more.