Come (non) si fa un sito di mtb

Si racconta che Manolo, il famoso climber trentino, una volta in un bar della Sardegna vide un calendario con la foto di una spiaggia della costa orientale sarda sovrastata da una guglia di roccia a picco sul mare, chiese al titolare dove si trovasse, prese nota del posto, ci andò e fece la prima salita dell’Aguglia a Cala Goloritzè, una via ancora considerata 6b+ in uno dei posti più belli e selvaggi dell’isola divenuto giustamente famoso dopo l’impresa del Mago. A leggere invece tanti siti, blog o guide tradizionali cartacee di montagna e mountainbike, sembra quasi che l’inventarsi un giro per la domenica sui monti e prealpi sia un impegno al di là delle capacità medie, quando, forse, basterebbe una cartina topografica ben fatta, un comodo divano e mezz’ora di tempo per studiarsela con la dovuta calma. Questo è almeno quello che, in genere, è servito a me, mi serve attualmente e mi servirà in futuro, spero ancora per diversi anni, sia mtb, bdc o camminata a piedi. Quando poi il contenuto di un sito amatoriale di itinerari è coperto dal copyright e si diffida il malcapitato lettore a riprodurre testi e foto senza la preventiva autorizzazione, beh, trovo la cosa francamente priva di senso, è applicare le regole ferree del (piccolo o piccolissimo) business ad un hobby, una passione che ha tanto da insegnare in fatto di libertà di fare e andare dove cavolo ci pare. Oggi mi son imbattuto qui, http://www.itinerarifriuli.com/, e mi son fatto due risate: due anni fa il tipo del sito, già famigerato moderatore di un noto forum di mtb del nord est Italia, dopo avermi là bannato per motivi ridicoli assieme ad almeno altri venti biker friulani, era capitato sul mio mini sito di itinerari di mtb, senza pretese e volutamente molto spartano in fatto di descrizione del percorso, e oggi dismesso, e, senza immaginare chi ero, mi aveva contattato via mail per info su alcuni giri da me troppo sommariamente descritti. Al momento mi era sembrato educato rispondere e permettermi di dare qualche consiglio spassionato, solo adesso vedo che alcuni di questi giri da lui, per così dire, rielaborati, sono addirittura copyrightati, assieme a gite universalmente consciute, e la cosa è troppo divertente, anche visto il seguito che sembra avere tuttora in quel famigerato forum. Caro Winterhawk, magari un giorno ad un rifugio una birretta me la paghi, se mi riconosci 🙂

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4 pensieri su “Come (non) si fa un sito di mtb

  1. Ah Ah Ah, mitico!
    Pensa che una volta un tizio gli lasciò un commento riguardo un itinerario dicendogli che era l’itinerario proposto da X nel libro Y
    Lui, come riposta gli scrisse “Non c’è il copyright sui sentieri”
    Quel commendo poco dopo sparì nell’oblio
    Ciao!

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