Uscire dall’ufficio d’inverno alle 8 di sera, via veloci a casa, cambiarsi in tre minuti mangiando poi in piedi gli avanzi del pranzo con lo zaino già pronto sulla porta, una breve corsa in auto a prendere il socio e mezz’ora dopo già in sella, nella piazzetta di Valle davanti la chiesa, vestiti di tutto punto comprese le protezioni e, soprattutto, il night helmet, il casco con la lampada cinese da 900 lumen- un bagliore accecante!- ben fissata con le fascette e il nastro da elettricista. Qualche metro di salita giusto per scaldarsi, perchè la notte, si sa, porta la trasgressione e la fatica deve essere bandita per forza di cose , e poi giù, buttarsi sul sentiero senza l’assillo del frenare troppo come si fa di giorno, tanto la bici perdona tutto, e che sarà mai quel sasso lì davanti, neanche l’ho visto e ci sono già passato sopra. E alla fine della discesa finire tra i filari di un uliveto, magnifico spiazzamento logistico-temporale, prima della birra finale a Campeglio fra i partecipanti ad un torneo di briscola, giusto per tornare alle cose di ogni giorno.
Che sia un altro modo di fare mountainbiking non ci sono dubbi, forse anche più bello che di giorno, detto per inciso da uno che ama il sole e l’aria tersa dell’alta montagna.
Itinerario: da Campeglio salire a Valle, lasciare la chiesa sulla destra continuando per 100 metri sulla strada in salita, scendere a destra fra le case e girare subito a sinistra su sterrata fino ad una zona recintata con cancello in ferro. Scendere a destra il sentiero che costeggia la rete fino a trovare i segnavia CAI che vanno d’ora in poi seguiti fedelmente. Il troj alterna tratti veloci ad altri più tecnici in un mix entusiasmante, sempre su un fondo bello compatto. Arrivati alla strada asfaltata ci sono due possibilità: a sinistra seguendo il sentiero CAI per Colloredo, a destra per sentiero non segnalato ma ben battuto per la frazione di Canale poco prima di Campeglio.